martedì 30 giugno 2009

La tenda del passato

Scrivo poesie per il domani andando
a sbirciare la tenda del passato.
Sollevo il lembo e tu sei ancora lì.

Credevi che il velo fosse dissolto,
che il tempo si fosse sciolto nel nulla?
Le emozioni non muoiono mai,
non sbiadiscono nell'aria di mare.

Domani, forse, ha un posto anche per te.


Green, “Southern breeze”


2009

lunedì 29 giugno 2009

Straniero è questo presente

“...attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa”.

MARIO LUZI, Primizie del deserto

Straniero è questo presente, prigione
di gesti ripetuti e di abitudini
che prende luce da due finestrelle.

Una è la dolce memoria che illumina
la cella con i suoi volti e i suoi luoghi
e soccorre con i giochi di ieri.

L'altra è la speranza accesa che incrina
le sbarre con la lima del domani
e infonde forza per continuare.


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Immagine: BRM


2009

domenica 28 giugno 2009

Il convolvolo

Il convolvolo accende stelle bianche
sul cielo livido della ramata.
C'è stato un tempo - oramai lontano -
nel quale lo guardavo e ti pensavo.

Non era te ma quella tua bellezza
bianca, la splendida caparbietà
del tuo amore che le campane candide
ridestavano in me. Guardo il convolvolo:
pianta cattiva, soffoca le altre.


Convol01

2009

sabato 27 giugno 2009

Nomi nella memoria

I nomi che dalla memoria affiorano
sono relitti emersi da un oceano.

Ricordo i giorni, i banali commenti,
caffè bevuti in un bar di provincia
come si beve l'alito del vento,
come si scola la grappa del tempo.

Ricordo i volti, i vestiti d'estate,
la musica alla radio sulla spiaggia
dimenticata in fretta come i baci,
dimenticata in un giorno d'autunno.

Sono piccoli sassi sul fondale
i nomi che nella memoria serbo.


Luke Wilson, “NY”

2007

venerdì 26 giugno 2009

Lettere stinte in inchiostro blu

E ti ritrovo riga su un quaderno,
lettere stinte in un inchiostro blu,
tenue come lo scorrere del tempo.

È un vasto lago in cui mi perdo il testo
tracciato con la tua calligrafia
ondeggiante come un campo di grano.

Credo di sprofondare e resto a galla:
il salvagente è una parola scritta
in modo appena più marcato: amore.

 

Fotografia da Flickr

 

2009

giovedì 25 giugno 2009

Eri l’amore

a P.

Eri l'amore - certo, lo sapevo.
La bocca dello stomaco lo urlava,
la nebbia che obnubilava i pensieri
quando tu comparivi lo attestava.

Eri l'amore - tutto complottava,
il caso assecondava i desideri
per incontrarti, per restarti accanto.

Eri l'amore - la divinità,
la dea personale sul piedistallo.
Eri un angelo, eri il mio universo.
Ora che sei lontana, come perso
nello spazio infinito, vago solo.


Guillaume Seignac, “L’amour desarmé”


2009

mercoledì 24 giugno 2009

Hostes in acie

Divise azzurre, le bianche zimarre,
tuona il cannone, stridono i moschetti
il ventiquattro giugno a San Martino.

E quando cala la sera di terra
e di fumo il nemico è dietro il Mincio,
vessilli insanguinati tra i caduti.

Ora, hostes in acie una quiescunt*:
migliaia di ossa dentro un mausoleo.


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San Martino, Ossario (Fotografia: Italica Virtus)


* “Nemici sul campo, riposano insieme”, l’iscrizione posta in memoria dei 7.000 caduti austriaci, francesi e italiani della battaglia di San Martino, svoltasi il 24 giugno 1859, recita: “Indiscretis militum reliquis / date serta / pia dicite verba / hostes in acie / fratres in pace sepulcri / una quiescunt” (Ai resti mischiati dei soldati porgete fiori, recitate parole pie: nemici in battaglia, fratelli nella pace del sepolcro riposano insieme).


1990