venerdì 30 dicembre 2016

Come ero un tempo

Leggo come ero un tempo nei miei fogli,
nei miei endecasillabi leggeri
talvolta ipermetri come la vita.

Allora inseguivo il fantasma alato
del ricordo, provavo a intrappolarlo
ricostruendo sasso dopo sasso.

Ora spalanco la finestra e guardo
l’hic et nunc, guardo il domani con te.
Ho sempre avuto l’amore nel cuore.

 

Taccuini

FOTOGRAFIA DA PINTEREST

 

2016

4 commenti:

Francesco ha detto...

uno sguardo sul domani! Spesso per un poeta è più facile parlare del passato, scrivere un memoriale in versi è un esercizio che permette di lasciare le tracce della propria esistenza. Ma cosa si nasconde nel futuro quali saranno i versi che sbocceranno nel nostro cuore? Forse è nel'incertezza o nel dubbio il seme della poesia. Allora è di conforto gioire del presente, vivere con intensità l'amore che abbiamo nel cuore.
Bellissimo l'endecasillabo della chiusa con la rima interna.
Buona giornata
Francesco

DR ha detto...

Ogni tanto, specie a fine anno, quando mi avanza più tempo, getto uno sguardo alle vecchie poesie, le rimaneggio, le trasferisco in digitale. Così ho compreso di avere molto limitato il ricordo e di essere ora più concentrato sul presente e sul domani (qualcuno potrebbe dire “sarà l’età”, anche se secondo me dovrebbe succdere il contrario). Se siamo il nostro passato e le nostre esperienze, non dobbiamo però dimenticare che siamo immersi nel presente e che è solo in avanti che si va. E avere qualcuno che ci ama e che amiamo è la gioia più grande.

Buona giornata.

Federico Caruso ha detto...

Una poesia molto attuale e che riguarda anche me che guardo sempre con nostalgia il passato.Buona giornata ciao!

DR ha detto...

Buona giornata, Federico!

La nostalgia del passato non è un male, anzi... è la nostra vita. Ma da qualche anno la mia vita è svoltata e non mi sento più soffocare dal presente, così posso guardare con maggiore fiducia al futuro.