mercoledì 13 maggio 2009

Nella ragnatela del giorno

Cemento e strida di gabbiani in volo
nel sogno pomeridiano rimasto
intrappolato nella ragnatela
di un giorno languidamente assopito.

Sembrava Rio, sembrava Los Angeles
ed era il nostro caro luogo invece
con le panchine di Piazza del Sole.

Sembrava Venice o Copacabana
ed era il nostro caro luogo invece
con i neon e il piano-bar che suonava.

Sembrava amore, sembrava l'amore
con le tue labbra dolci sulle mie
ma era solo un'illusione che inquieta
languiva come il sole del tramonto.

 

Fotografia: Jupiter

 

2001

2 commenti:

Anonimo ha detto...

…sono voci piegate e conniventi che abitano l’anima sovrapponendosi in un mormorio tacito e a volte oscuro. Caro Ami, è la nostra anima che ci ripropone quel sapore dolce/amaro chiamamto passato. Grazie Renoir.

DR ha detto...

Perfettamente d'accordo con te: non lunghe ombre ma meravigliose luci...