mercoledì 28 gennaio 2009

Frantumi

Ho camminato su sabbia bagnata,
le orme se le è portate via l'onda,
il mio amore è rimasto come scoglio
levigato dal tempo sempre solido.

Ogni notte mi siedo sulla sbarra
azzurra dove legano i pattìni,
guardo il tramonto e resto ad aspettarti.
Tu verrai dal mare, come Afrodite.

Un giorno di maggio sono tornato
- non c'eri tu, non c'era la tua ombra -
mi abbeveravo solo di quel mare
che si stendeva al sole e mi feriva.

Il tempo era una catena in frantumi.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Conosco quel mare...immobile nella sua calma profonda - agitato in superficie. Quanti segreti nasconde - e quant'è dolce il tuo canto...quanta nostalgia vi si legge. Grande Ami. Ciao. Franca