mercoledì 11 marzo 2009

Sera con Borges

Borges, il disamore di una donna
e le ansie della poesia, con te vado
ripetendo, rimastico quei versi
- e la vita, la mia vita intreccio
filo su filo, poesia, su poesia.

La luna, quella cosa bianca, splende
ora nell'ultimo cielo d'inverno,
muta testimone del mio segreto.



clip_image002Mercedes Varela, "Borges nella Biblioteca Nazionale di Buenos Aires"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se leggere è condivisione fra le interazioni psicologiche, quindi esistenze, sicuramente, questo vale per tutti.
Hesse raccomandava che a nessun innamorato è dato più cuore…Ama. Come già altri hanno amato,
Così, come nuove generazioni ameranno l’amore. Ameranno semplicemente…Testimoni oculari i libri. La nostra interfaccia. Vuoi nel romanzo, vuoi nella poesia, nei film, nei teatri di tutto il mondo. La vita è un palcoscenico sempre, una pellicola a lungo metraggio, dove riavvolgerla è sempre un piacere , per riviverla.…

DR ha detto...

Condivido la tua disamina. È un discorso che si è fatto anche qualche giorno fa, citando "Humanum sum, nihil humanum mihi alienum puto" di Terenzio.

Borges semplicemente è stato un mezzo. Leggere poesia - fare poesia - è in un certo modo psicanalizzarsi.

Daniele