giovedì 22 gennaio 2009

Parco Sempione, 17 gennaio

Cammino sulle foglie dell'autunno
e seguo il passo sgraziato del corvo
tra le superstiti chiazze di neve.

L'inverno è questo cielo cinerino
appeso ai rami ossuti come un panno,
è il riflesso delle piante nell'acqua
oleosa e grigia, specchio di mercurio.

All'Arco della Pace i cavalli
galoppano immobili nella nebbia,
le anatre gridano nel laghetto
- giovane Holden, sono tutte qui...

Nella foschia mi avvio verso il Castello
con il passo di un cavaliere antico.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Daniele,sai che ti vedo così? Sei un Uomo di altri tempi, nonostante i due lustri che ci separono. Il mio abbraccio giovane Holden, leggerti mi rigenera la vita. Grazie. Franca

DR ha detto...

Sì, mi dico speso con Gozzano che "sento d'esser nato troppo tardi..." Il mondo così come è venuto a crearsi in questi tempi di vuoto e di volgarità mi dà noia.

Grazie a te che mi leggi con costanza.

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

E qui, il fascino del parco Sempione è pari al fascino della tua poesia... giovane Holden, sei tu?!?

Luciana - comoinpoesia

DR ha detto...

No, Luciana, il giovane Holden non sono io, ma lo si capisce solo leggendo la poesia successiva...

Il fascino del Parco Sempione è quel suo essere parte del centro di Milano. Lasci i palazzi ottocenteschi e trovi il lago, le piante, le anatre. Non è Central Park, ma è la nostra piccola oasi.