martedì 13 gennaio 2009

Il telamone

Il telamone dorme sulla rena.
Il tempo si è fermato ad Agrigento,
non fosse la città moderna stesa
sulla collina come una coperta
o quel lungo viadotto autostradale
che appare all’improvviso dietro il Tempio
di Castore e Polluce oltre le piante.

La guida sotto l’ombrellino a fiori
parla con voce monocorde e triste:
ha ripetuto troppe volte il gesto
delle vestali, la storia di Zeus.
Non somiglia alla ragazza bruna
che perse il pettine nella poesia
di Quasimodo in questo stesso posto.

Ma il telamone giace nella polvere,
corroso dai secoli e dalle piogge,
dal vento caldo del Mediterraneo:
il gigante ferito sembra dirmi
che il tempo non si ferma proprio mai.
Neppure lungo i templi di Agrigento.











Telamone al Tempio di Zeus di Agrigento (Foto: Vedi Tour)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho doppiamente apprezzato il tuo componimento per la minuziosa ricerca di cui si è reso eggetto. Caro Ami, non mi fa difetto l'incompetenza...e, oggi, ho appreso quel qualcosa in più. Il mio grazie. Franca

DR ha detto...

Grazie dell'apprezzamento. È la consueta riflessione sul tempo che scorre inesorabile, delle pietre che sembrano la cosa più stabile che esista e invece si degradano, si corrompono, rovinano. Il viaggio in Sicilia mi è rimasto nel cuore.