giovedì 19 giugno 2008

Amore in guerra

"Era una ragazza di Venezia che ogni
 estate veniva a villeggiare con i suoi".

 MARIO RIGONI STERN, Quota Albania
1. Asiago

La guerra è un gelo sospeso nell'aria:
i larici , gli elmetti, le esplosioni,
l'artiglieria francese sui ghiacciai.
Ed ora sei qui, altera e incantevole,
bella come un mattino in piena estate,
ad ascoltare la banda al mio fianco,
a domandare di com'è lassù.
Dei colpi di mitraglia, dei mortai,
dei muli che salgono tu vuoi sapere,
di come si vive, come io ci vivo.
E l'emozione mi stringe la gola,
quasi non oso guardarti, parlarti.
Domani la guerra riprenderà
e non so credere alla tua promessa
che verrai alla stazione a salutarmi.

2. Korça

Terra straniera, terra inospitale:
pallottole, granate, minareti.
Nello zaino fangoso l'Odissea,
una fotografia nelle sue pagine.
E in quel riquadro sorride altera
una ragazza di Venezia: tu.

Ho parole da dirti: dal mio cuore
sgorgano come una fonte, parole
che non ho mai osato pronunciare.
Ma non ci sono fogli o cartoline,
nessun postino le può consegnare:
soltanto guerra e infinita stanchezza.

3. Colle del Mushkes

Una cartolina ha poche parole
da dire. E come raccontarti che
il ghiaccio ci gela le dita e la fame
ci prosciuga le idee: ho mangiato ghiande
e pannocchie di mais rubate a un campo.
Come parlare d'amore a matita
con la gavetta che fa da scrittoio?
Una cartolina solo per dire
che sono vivo, che mi lascio vivere.

4. Tegia Duskut

Neanche le fiamme riescono a scacciare
il freddo, neanche la grappa bevuta.
Ci prova quella lettera azzurrina
con la calligrafia tonda e minuta
che dice con eleganza la vita
che continua di là dal mare, a casa.

E vedo la Laguna, quei balconi,
la tua stanza, le tue mani aggraziate.
Ma poi uno schiocco del fuco mi desta
dal sogno, mi riporta qui e le fiamme
non riescono a tener lontano il freddo.

5. Tegia Duskut, Natale 1940

È Natale, la neve cade fitta
e la malinconia mi stinge l'anima.
Una lettera, sogno una tua lettera
che mi riscaldi, che mi dica di te,
di Venezia, i mosaici e le candele,
l'atmosfera che respiri a San Marco,
che dica di ragazze, delle amiche,
di come passi il tempo in questi giorni.

È Natale, la neve cade fitta
e la malinconia mi stringe l'anima,
la posta non è neppure arrivata.

6. Valle del Devoli

Non scriverai più. Le buste azzurrine
non spiccheranno liete tra la posta.
Pressioni, le stupide convenzioni
per sempre ti allontanano da me.
Dicono che sei malata e non sai.

Ma sparano, di là dal bosco sparano
ed io con il fucile e le granate
mi inoltrerò tra gli alberi e vedrò
un'altra vita nascere dal fuoco
che arde le lettere di quell'amore.



Cartolina in franchigia italiana - dal web


2001

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