mercoledì 20 febbraio 2008

Sera di porpora

“Perché son come l‘Amore stesso
 con frecce di pianto, nella faretra del cuore.”

 
FEDERICO GARCÍA LORCA

Ti reco in me nella sera di porpora
che sfuma dietro l’ultima collina
con l’insistere di macchia di sangue.
Scivoli al mio fianco leggera e triste
come la volta che mi accompagnasti
al lungo viaggio dentro la Centrale.

Le donne credono che io sia felice,
mi vedono sorridere al tuo ieri
e credono siffatto anche il presente.
Sapessi piangere, tiepide lacrime
righerebbero il mio volto tirato,
scenderebbero rivoli di fuoco.

Ma il mio cuore è di plastica e petrolio
arde perenne sotto la sua scorza:
ha scorte ancora nei suoi magazzini.
Ti reco in me nella sera di porpora
dove gli uccelli cuciono il tramonto
e l’amore è un cielo che non si spegne.


Fotografia © Saperaud/Wikicommons

2004

2 commenti:

Asia ha detto...

lo ritengo un testo troppo intimo per poter aggiungere una sillaba. Posso solamente complimentarmi con il tuo cuore che - "perenne arde sotto la tua scorza " Una frase molto toccante. Come sempre - e forse di più...

DR ha detto...

Grazie.